“Certi amori non finiscono…fanno dei giri immensi e poi ritornano” cantava qualche anno fa Antonello Venditti; versi perfetti per descrivere la favola del Perugia che, dopo lo storico scudetto di Bergamo 2004, torna sul tetto d’Italia aggiudicandosi il titolo Gold, dopo aver superato Roma in semifinale e Ancona in finale.
L’undici di mister Barafani, capitano e autore del gol-vittoria nella finale scudetto del 2004 contro Napoli, ha disputato una seconda fase perfetta, superando in semifinale Roma con un secco 2-0, frutto delle reti di Rossi e Calderini e delle parate di Cianfrini, e in finale Ancona, ribaltando l’iniziale svantaggio con i gol di Calderini e Lavoratori. Proprio Diego Calderini, talentuoso attaccante dei grifoni, con già alle spalle 6 presenze con la Nazionale Ingegneri, con cui ha conquistato la TeamSystem Cup 2022, è stato eletto MVP del Torneo.
La vittoria del Perugia è stata la vittoria di un Gruppo nato oltre 20 anni intorno alla figura di Mario Lucarelli, prima giocatore poi deus ex machina della squadra. Un gruppo che ha raccolto la (pesante) eredità della squadra del 2004 che, a giudizio di chi scrive, è stata la squadra più bella vista giocare ai Campionati. Un gruppo che ha collegialmente e in autonomia organizzato in modo perfetto il Torneo del 2017 e che oggi raccoglie i frutti della passione profusa in questi anni.
Proprio Mario Lucarelli, dopo essere stato portato in trionfo dai suoi, analizza in modo lucido la storia del Perugia: “Questo scudetto parte da lontano; parte dall’affetto e dalla voglia di stare insieme di un gruppo di amici tanti anni fa, che hanno avuto il merito di tramandare la loro passione a tutti quelli che, nel corso degli anni, sono entrati (e quasi tutti rimasti) nella squadra.”
Mister Barafani, che entra nel ristretto novero di coloro che hanno vinto lo scudetto sia da calciatore che da allenatore (Bruno Angelosante AQ, Vincenzo Longobardi NA, Marco Dosa RM, Michele Sartini AN), ha una dedica speciale: “Io credo che il simbolo di questo scudetto sia il nostro capitano, Michele Salvi; lo è perché era in campo 21 anni fa nella storica finale contro il Napoli del primo scudetto e perché a 52 anni suonati mette in campo la stessa voglia e la stessa energia di 21 anni fa. Tengo anche a fare i complimenti ai nostri avversari di Roma e Ancona che, al di là dell’indiscusso valore tecnico, hanno dimostrato ancora una volta di essere squadre correttissime contro cui è sempre bello giocare. Un enorme grazie, infine, al nostro sponsor Sendo, una società del nostro collega Lorenzo Dagioni, che ha contribuito all’organizzazione della squadra e della trasferta”.
Diego Calderini, miglior giocatore del Torneo: “Questa vittoria ha un sapore nuovo per noi “eredi” della vecchia guardia. Sono felice di aver contribuito con due gol alla vittoria finale e al premio, ma senza le straordinarie prestazioni dei miei compagni non avrei potuto raggiungere né l’uno né l’altro”.
Nella finale di Coppa Italia Gold il Bergamo supera 1-0 la Roma e alza il trofeo; da raccontare la storia degli orobici, campioni d’Italia 2022: privi dei due portieri titolari (Flaccadori e Manzoni, entrambi infortunati), nella semifinale contro Ancona sbagliano due rigori nei tempi regolamentari, che terminano 0-0, e sono piegati 12-11 dai marchigiani dopo un’infinita serie di tiri dal dischetto.
Al termine di una finale al cardipalma Cosenza di Pasquale Pingenti si laurea campione d’Italia Silver superando ai rigori per 4-2, dopo una strenua resistenza in 8 contro 10, il Teramo.
Dopo aver battuto in semifinale i cugini di Catanzaro in un derby vibrante ed emozionante fino all’ultimo, in finale contro Cosenza parte forte ma poco dopo il quarto d’ora resta in 10 per l’espulsione del portiere Fabiano, reo di aver intercettato il pallone fuori area con le mani. Mister Scarcelli cambia modulo togliendo un esterno d’attacco (Principato) per far entrare il secondo portiere Fazio. La partita diventa più equilibrata ma mancano chiare occasioni da rete da ambo le parti. Ad inizio ripresa nuova doccia fredda per i cosentini restano in 9 per l’espulsione del difensore centrale Bugliari per fallo da ultimo uomo. Con la doppia superiorità numerica cresce la pressione dei gialloblu teramani, che poco dopo hanno la chance più grande dell’incontro colpendo la parte alta della trasversa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A pochi minuti dal termine dei tempi regolamentari clamorosa occasione per Cosenza, che nonostante la doppia inferiorità, ha continuato a pungere in contropiede: Filareti si fa intercettare la conclusione a colpo sicuro sulla linea di porta. Nell’extra time la gara sembra scorrere via senza grossi sussulti, nonostante la doppia superiorità numerica di Teramo, ma a metà della prima frazione i teramani restano in 10 per l’espulsione di Torini, reo di aver colpito alla nuca capitan Bruno. Ad inizio del secondo tempo Il Cosenza resta in 8 per l’espulsione per doppia ammonizione dello stesso Bruno, ma grazie ad una condotta di gara attenta tutto cuore e grinta riesce a portare l’incontro ai calci di rigore. Il Cosenza si porta subito in vantaggio con il penalty di Sisca. Poi sale in cattedra Fazio intercettando la conclusione del numero 9 del Teramo. Il secondo rigore dei lupi cosentini è siglato da Iaquinta mentre Fazio parando il secondo penalty consecutivo blinda il doppio vantaggio. Ruga si lascia respingere il terzo tiro dal dischetto ma la freddezza di Porco e Reda negli ultimi due tiri dagli undici metri permette agli uomini di Pingenti e Scarcelli di vincere una gara epica e conquistare il primo titolo della storia per Cosenza e far partire la festa rossoblu, dedicata al compianto Franco Genovese.
Nella Coppa Italia Silver è il Padova, sconfitto 3-1 dal Teramo in semifinale, ad avere ragione del Catanzaro con un secco 2-0. Per i veneti si tratta del primo, storico, trofeo conquistato a livello nazionale.
Profumo di storia anche nel Calcio a 7 over 40 Gold. A scriverla il Bergamo di capitan Angelo Ferrari, che conquista il primo scudetto di categoria in una bellissima finale contro il Brescia che, invece, fallisce il tris scudetto.
Nelle gare di semifinale Bergamo piega 2-1 la Roma, mentre Brescia non lascia scampo (4-1) al Torino. La finale scudetto, l’ennesimo derby tra due squadre che hanno scritto la storia di questo torneo nel corso degli anni, è stata bella e combattuta, e si è conclusa sul punteggio di 7-4 in favore del Bergamo. Mattatore del match Mattia Maccari, autore di una manita.
“Due trofei, la Coppa Italia Gold nel C11 e lo Scudetto Gold nel C7, che ci ripagano di tanti sacrifici. In particolar modo lo Scudetto Over 40 è dedicato al nostro collega e amico Gianandrea Schiavi – ha sottolineato il direttore sportivo Luca Morstabilini – . Anche se non è più tra noi, è stato il nostro motore partita dopo partita. L’idea di creare questa squadra nacque tre anni fa proprio insieme a lui: volevamo ritrovare e ricompattare un gruppo di amici che per ragioni di età non poteva più competere nell’undici. Questo scudetto è anche suo”.
La Roma conquista la Coppa Italia Silver, e lo fa superando 3-1 il Torino. Ennesimo trofeo messo in bacheca per i capitolini che si confermano ai vertici del movimento calcistico degli ingegneri.
Nel campionato di calcio a 7 Silver, invece, lo scudetto è finito sulle maglie di Ancona che, dopo aver eliminato Agrigento in semifinale, ha sfidato Caserta (che aveva piegato ai rigori Siena in semifinale). La partita, bella e avvincente, è terminata 6-4 per i marchigiani, che, con questo scudetto, hanno in parte compensato l’amarezza per quello sfumato nel C11.
La Coppa Italia Silver, invece, se la aggiudica Siena, che in finale supera 3-1 Agrigento e conquista il primo titolo nazionale.
Nel Calcio a 5 Over 50 è la corazzata Potenza ad aggiudicarsi il titolo di Campione d’Italia. Senza storia la semifinale contro il Palermo (8-2), mentre la finale contro il Napoli (che aveva superato il Cagliari ai calci di rigore) è stata più combattuta ed è terminata sul punteggio di 4-2. Niente tris per il Napoli, reduce da due scudetti consecutivi, e primo scudetto di categoria per il Potenza, che ha “migrato” nel C5 tanti calciatori che avevano già scritto la storia nel C7, conquistando gli scudetto 2016 e 2019. “Dopo altre finali disputate e vinte negli anni precedenti con la squadra di calcio a 7 over 40 – esordisce Francesco Abbate – siamo molto orgogliosi di aver vinto quest’anno anche uno scudetto con la squadra di calcio a 5 over 50. Siamo fieri dell’intero percorso che ci ha condotti a disputare e vincere la finale partendo già dalle ottime prestazioni messe in campo nella fase di giugno. Facciamo comunque i complimenti a tutte le squadre incontrate ed in particolare al Napoli per averci tenuto testa durante tutta la finale. Complimenti a tutti i partecipanti per la grande sportività messa in campo”.
Un enorme ringraziamento, infine, alla splendida e perfetta organizzazione messa in piedi dall’Ordine di Macerata; il presidente Maurizio Paulini e Alessandro Mecozzi hanno coordinato un gruppo di colleghi che ha reso indimenticabile la XXXII Edizione dei Campionati. Grazie di cuore!









