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Napoli cala il tris. Brescia si conferma. Grosseto si tinge d’azzurro

Cala il sipario sulla XXXI Edizione dei Campionati Italiani di Calcio Ingegneri di Grosseto, caratterizzati dalla squisita ospitalità del presidente Enrico Romualdi e del suo staff, i cui verdetti finali, seppure non possano definirsi delle sorprese, sono maturati al termine di un percorso che di sorprese ne ha riservate davvero tante. Nel calcio è l’Ordine di Napoli a conquistare lo scudetto, mentre nel calcio a 8 over 40 e in quello a 5 over 50 si confermano campioni gli ordini di Brescia e Napoli, rispettivamente. Le Coppe Italia vanno, nel calcio, al Firenze, nel calcio a otto al Napoli e nel calcio a cinque al Palermo.

Nel torneo di calcio a 11, come detto, è il Napoli a cucirsi sul petto il tricolore, dieci anni dopo l’ultimo trionfo di Caserta 2014. Il percorso dei partenopei è stato brillante e li ha visti superare le compagini di Firenze, Taranto ai calci di rigore, Caserta e, in finale, Latina.

L’undici di mister Vincenzo Longobardi, che insieme a Marco Dosa di Roma, a Michele Sartini di Ancona e al compianto Bruno Angelosante di L’Aquila entra nel club di coloro che hanno vinto uno scudetto da giocatore e da allenatore, fa della compattezza del gruppo la propria arma, e regola, come detto, dapprima il Firenze dell’eterno Alessandri Migliori, che diventa il primo calciatore a disputare tutte e quattro le gare delle fasi finali del Tabellone scudetto a 53 anni suonati, con il punteggio di 4-1, poi il Taranto di capitan Pisto ai calci di rigore e, in un derby molto sentito, il Caserta di Mario Di Maio con il punteggio di 3-0.

La finale scudetto tra Napoli e Latina, come tutte le finali, è stata combattuta ed avvincente; disputata davanti ad un parterre d’eccezione costituito da molti componenti il consiglio del CNI (il presidente Perrini ha dato il calcio d’inizio alla gara) e presidenti di Ordini provinciali, la partita è stata sbloccata a metà del primo tempo da una magia di Gabriele Ineguale, che porta in vantaggio il Napoli con una rabona che ha fatto stropicciare gli occhi ai presenti e che diventa il gol più bello mai segnato in una finale scudetto. Allo scadere della prima frazione il Latina trova il meritato pareggio con Francesco Campoli sugli sviluppi di un calcio piazzato dal limite. Nella ripresa è il Napoli a fare la partita con il Latina che si difende con ordine e punzecchia in contropiede. Al 55’ la prima, possibile, svolta del match, con un penalty assegnato ai partenopei: ma il portiere del Latina, Michele Ghirotto – eletto miglior portiere della manifestazione e premiato con la convocazione in Nazionale, ipnotizza l’esperto Mirko Amoroso che, dagli undici metri, calcia alto. Quando l’inerzia della gara sembra lasciar presagire l’appendice dei tempi supplementari, però, un calcio d’angolo magistralmente pennellato dal sinistro di Domenico Cosentino trova Davide Diana pronto a girare di testa in rete il gol che, di fatto, chiude la gara.

Mister Vincenzo Longobardi non trattiene le lacrime a fine partita e sottolinea la centralità del gruppo in questo traguardo: “Sono davvero orgoglioso dei miei ragazzi; un gruppo di amici prima ancora che di colleghi che tiene a questa squadra come tiene alla propria famiglia. Dedico il successo a tutti loro e a Marco Di Rosa, che ci segue dal cielo da 10 anni. Faccio i complimenti al Latina perché ha dimostrato di poter competere ai massimi livelli in questo campionato. Ringrazio l’Ordine e il presidente Annunziata, che ha assistito a semifinale e finale, per il supporto che ci ha dimostrato”.

Sponda Latina, che ha giocato la finale priva della giovane e talentuosa ala sinistra Simone Fusco, assente per un’ingenua squalifica rimediata nei minuti di recupero della semifinale scudetto contro Palermo, prevale l’orgoglio per il percorso effettuato: “Le finali si possono vincere o perdere per tanti motivi – afferma mister Giuseppe Monti – faccio i complimenti al Napoli per lo scudetto ma torniamo a casa con la consapevolezza di aver intrapreso un percorso di crescita importante, al quale sarà nostro compito dare continuità negli anni. Il nostro gruppo è la nostra arma in più e sono certo che chiunque entrerà a farvi parte contribuirà a renderlo ancora più solido e coeso”.

Analizzando, nel complesso, l’andamento del torneo non si può non sottolineare come, se lo scudetto del Napoli non può definirsi una sorpresa (9 finali scudetto disputate dai campani nelle ultime 19 edizioni, con 3 vittorie e 6 sconfitte), il lotto delle altre tre semifinaliste lo è, visto che, scorrendo la classifica finale, alle spalle del Napoli e del Latina troviamo il Caserta e il Palermo. I rossoblu di Terra di Lavoro avevano, già a Giugno, tagliato il traguardo storico della prima qualificazione alla fase finale; non contenti, hanno lavorato sodo durante l’estate per arrivare al meglio a Settembre. Nonostante le numerose assenze, hanno prevalso sul Catania ai calci di rigori, negli ottavi di finale, e si sono tolti lo sfizio – realizzando probabilmente la più grande sorpresa di questi campionati – di eliminare i campioni uscenti della Roma nei quarti di finale con il punteggio di 1-0. Dopo la sconfitta col Napoli in semifinale, battono ai calci di rigore – grazie a un grande Enzo Pascariello che ne neutralizza due – il Palermo e conquistano una tanto storica quanto meritata medaglia di bronzo. I rosanero, invece, tornano a disputare una semifinale scudetto a distanza di 21 anni dalla finale persa a Tropea 2003 contro il Siracusa, confermando la straordinaria bontà del lavoro di mister Massimiliano Cascina, che ha inculcato i suoi dettami tattici alla squadra.

Il Tabellone di Coppa Italia ha visto il successo di Firenze che, smaltita la delusione per la sconfitta negli ottavi contro il Napoli, fa percorso netto superando, nell’ordine, Perugia, Salerno e Ancona ai calci di rigore. Per l’undici di Leonardo Evangelisti e di capitan Alessandro Migliori arriva – nonostante alcune assenze di peso – il primo trofeo a livello italiano e il pass per la Champions League delle Professioni, manifestazione nella quale – a difendere i colori della categoria ingegneri – ci saranno il Napoli e il Firenze, che disputeranno il quarto di finale della Champions, scontrandosi tra loro, in una gara che assegnerà anche la Supercoppa Ingegneri.

Nel Calcio a 8 Over 40 è il Brescia a bissare il successo dello scorso anno a Catania e a confermarsi campione d’Italia. Le rondinelle di capitan Sergio Ramorino superano ai calci di rigore il Catania di Mario Colombrita negli Ottavi di fiale e di misura (2-1) nei quarti di finale l’Ancona di Alessandro Berluti e Giuseppe Pace. La semifinale contro il Catanzaro di Tonino Pulice termina con un 3-0 che punisce troppo severamente i calabresi, mentre la finale scudetto contro il Potenza è appassionante; i lucani vi arrivano con un doppio 7-1 rifilato a Oristano, negli ottavi, e a Roma ai quarti, e con un successo di misura (2-1) contro il Torino di Mauro Michelucci. I presupposti per un gran match ci sono tutti e, in effetti, la finale scudetto non tradisce le attese. L’1-1 con cui si chiudono i tempi regolamentari sono lo specchio dell’equilibrio in campo, con la coppia Ramorino-Taglietti che fa da contraltare al genio di Mariano Vaccaro. Ai supplementari la maggiore freschezza atletica del Brescia fa la differenza e la gara si chiude sul punteggio di 5-3, confermando lo scudetto in Lombardia.

Mister Marco Bresciani, ai nostri microfoni, non trattiene la gioia per il bis-scudetto: “Ancora una volta questo gruppo ha regalato all’Ordine di Brescia la gioia di uno scudetto. Sofferto, perché il Potenza – cui vanno i miei complimenti – ha giocato una gran gara, ma è proprio nei momenti di maggior sofferenza che – anche in passato – abbiamo dato il meglio di noi stessi; oggi lo abbiamo confermato. Da domani inizieremo a pensare alla festa scudetto”.

Nel Tabellone di Coppa Italia è il Napoli di mister Giuliano Esposito a conquistare la Coppa; smaltita la delusione per l’eliminazione agli Ottavi di Finale ai rigori contro il Palermo (di Duilio Castiglia il penalty decisivo), l’undici partenopeo ha saputo ricompattarsi e superare, nell’ordine, il Lecce ed il Catania. Nella finale che ha assegnato la Coppa Italia il Napoli ha battuto di misura il Teramo con il punteggio di 2-1. In Primavera la Supercoppa contro i campioni d’Italia del Brescia.

Fanno notizia il terzo posto del Torino, tornato sul podio (III posto) dopo lo storico scudetto del 2011 e, soprattutto, il IV posto del Catanzaro, che mai aveva raggiunto le semifinali scudetto.

Nel Calcio a 5 Over 50 arriva il secondo scudetto consecutivo per il Napoli di capitan Pietro Concilio. Il cammino nella final four è stato perfetto, con un netto 6-3 rifilato al Palermo in semifinale e un altrettanto rotondo 5-1 al Brescia in finale. Per la squadra vesuviana la soddisfazione è doppia perché, per la prima volta, lo scudetto accompagna quello del torneo di calcio a 11. “E’ una soddisfazione immensa – afferma Pietro Concilio – poter contare su un gruppo solido di amici che, ogni anno, si ritrovano e competono ad altissimi livelli per questo campionato. Quest’anno abbiamo disputato un grande torneo, sia a Giugno che a Settembre, e credo che in campo si sia vista la passione e la voglia di stare insieme che ha sempre contraddistinto questa squadra. La Coppa Italia del Calcio a 5 va, invece, al Palermo, che nella finale contro Roma prevale per 3-2. La Supercoppa sarà, quindi Napoli-Palermo.